lunedì 22 dicembre 2014

BIG HERO 6: i supereroi salveranno il mondo!

I supereroi salveranno il mondo, su questo non si discute. E da quando la Disney ha allegramente inglobato la Marvel, a Biancaneve, Cenerentola, Rapunzel e Ariel si sono affiancati Spiderman, Capitan America e Hulk.
I “Big Hero 6” forse non hanno l’aspetto dei tipici giustizieri, ma non lasciatevi trarre in inganno, sono ben più di “carini e coccolosi” (giusto per citare uno dei miei cartoni preferiti).
E soprattutto, se fossero stati ricoperti di squame e forniti di armi letali non avrebbero mai potuto diventare morbidi peluches o soddisfare tutti quei bambini rimasti delusi perché l’anno scorso Frozen non si è rivelato abbastanza “da maschio”.




In una San Fransokyo a metà tra metropoli americana e città giapponese, tra cable car, templi, fiori di ciliegio e l’immancabile Golden Gate, i nostri eroi devono fermare un loschissimo figuro con tanto di maschera kabuki, pronto ovviamente a vendicarsi e a distruggere il suo più acerrimo nemico. Certo, praticamente dal primo fotogramma si poteva intuire che i nostri eroi si stessero clamorosamente sbagliando sull’identità del loro avversario, ma scoprire chi fosse in realtà non era particolarmente scontato. Ovviamente considerando quanto pochi fossero i personaggi che, per età e costituzione, potessero ambire al ruolo di super-cattivo.

Ed ecco a voi, senza ulteriori indugi, i Big Hero 6, direttamente dai laboratori della Nerd Accademy:

Hiro Hamada: il geniale inventore dei microbot (una sorta di versione tecnologicamente avanzata dei Geomag) e creatore di tutti i costumi per i suoi compagni. Ora, capisco che il film sia per bambini e che alla fine i buoni sentimenti debbano sempre trionfare (ed è per questo che tutti noi amiamo la Disney così tanto), però se si vuole davvero catturare il nemico forse qualcosa di “leggermente” più letale avrebbe dovuto essere inserito.



Honey Lemon: Rapunzel bionda, alta e occhialuta, amante del rosa e della chimica



GoGo Tomago: donne che odiano gli uomini (e tra l’altro, secondo me assomiglia un po’ ad una versione cartoon di Lisbeth Salander)



Wasabi: il capovolgimento degli stereotipi non potrebbe essere più completo (anche se, devo ammettere, forse non originalissimo): nero, grosso e con i rasta, il nerd più minaccioso si rivela il più gentile


Fred: mascotte del gruppo, che trascorre almeno metà film a spiegare a tutti come possa indossare le stesse mutande per almeno quattro giorni, girandole e rigirandole in modo che siano sempre abbastanza pulite. Ed è ricchissimo. Non so perché, ma a me ricorda tantissimo James. E il Team Rocket è pronto a partire alla velocità della luce



Baymax: senza dubbio il mio personaggio preferito, bianco, ciccione, morbido e goffo (o meglio, lui non corre tanto velocemente!). E sempre pronto a catturare il super-cattivo, purché questo contribuisca a migliorare il mio umore.




Balalalala!

Dumbledore


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