Non sono proprio brava nel rispondere alle innumerevoli catene che periodicamente (e altrettanto misteriosamente) monopolizzano le nostre pagine Facebook, riuscendo quasi a distogliere l'attenzione dalle ultime foto di indubbia artisticità che questo o quell'altro soggetto continuano a postare. Comunque, questi giochini non fanno per me: una volta me ne dimentico, l'altra mi annoio a metà e lascio perdere, infine sempre più spesso mi capita di essere perfettamente pronta e motivata, ma la sorte complotta innegabilmente contro la buona riuscita dell'impresa ed ecco che proprio sul più bello il wifi fa i capricci...l'affidabilità della rete a volte sa davvero essere commovente. Quindi, la "30 Day Book Challenge" non poteva che spostarsi sul nostro rinomatissimo blog. In pratica, la sfida consiste nel postare quotidianamente (per trenta giorni appunto) la foto della copertina di un libro che risponda alla descrizione che a quel particolare giorno è connessa.
Tutto chiaro?
Be', a questo punti direi che si possa partire.
1st day: best book you read last year
Frankenstein, Mary Shelley
Scegliere un classico potrebbe sembrare imperdonabilmente démodé, ma certi testi sono tanto belli da risultare incontestabilmente immortali. E mai aggettivo fu tanto azzeccato come in questo caso: Viktor Frankenstein non fa altro che ricercare, con ogni mezzo a sua disposizione, il modo per superare qualsivoglia limite che la natura stessa gli pone. Come può accadere che l'uomo, un essere pensante tanto intelligente, sia condannato da malattie, sofferenze e morti ad una vita troppo breve perché il proprio talento non vada sprecato?Quanto si può andare oltre? In che misura i fini giustificano veramente i mezzi?
Pasta di drago, Silvana Gandolfi
Ho ormai perso il conto di quante volte abbia letto questo libro, voracemente e appassionatamente, in un'estate di troppo anni fa. Penso di avere imparato quanto (poco) so sulla figura della Kumari e sui misteri celati nei vincoli di Kathmandu essenzialmente su queste pagine, sicuramente molto più di quanto abbia fatto a scuola. D'altra parte, Gl'Istrici devono "pungere, pungere, pungere"
Harry Potter, J.K. Rowling
Ma vi sembra davvero il caso di chiederlo?Once a potterhead, always a potterhead (da notare la presenza dell'unico aggettivo di cui un amante di Harry Potter non potrebbe mai dimenticare il senso)
"Dopo tutto questo tempo?
Sempre"
4th day: favourite book of your favourite series
Harry Potter e il principe mezzosangue, J.K. Rowling
Penso che la risposta si possa trovare già nel mio nickname. In quale altro libro più che in questo Albus Percival Wulfric Brian Silente mostra tutte le sue abilità, ci svela il colpo di scena più travolgente dell'intera serie ed esercita in modo tanto plateale il suo incontestabile fascino?Anche perché, alla fine di questo libro, muore (non potrei fare altrimenti, ma è davvero crudele buttarlo lì così, senza neanche dare i tempi di andare a prendere i fazzoletti)
5th day: a book that makes you happy
I love shopping, Sophie Kinsella
In quale mondo parallelo le esilaranti avventure di Becky potrebbero non strappare un sorriso? Sarà che tutti (e soprattutto tutte) sotto sotto pensiamo davvero che un paio di sandali color mora (esattamente uguali a quelli pesca che già avevamo) siano un investimento per il futuro? Lo Stato dovrebbe conferire un'onorificenza speciale a chi passa tanto tempo a sostenere l'economia traballante strisciando la propria carta di credito tra un negozio e l'altro, su questo non c'è dubbio.6th day: a book that makes you sad
Caduto fuori dal tempo, David Grossman
Il libro più triste che abbia mai letto, davvero. Pagine e pagine di pura poesia e un tentativo continuo di parlare con un figlio morto prima ancora di poter dire di aver vissuto pienamente. Ma nel contempo, non penso di aver mai trovato un testo che esprima tanto amore per la letteratura.
"E' solo che il cuore mi si spezza, tesoro mio
al pensiero che io...
abbia potuto…
trovare
per tutto questo
parole"
7th day: a book that makes you laugh
La regina della casa, Sophie Kinsella
Sophie Kinsella vince ancora: sarà pure un libro chick-lit, ma è un chick-lit d'alto livello, non c'è che dire. Per di più, penso proprio che la surreale vicenda di Samantha rischi di avere dei tratti inquietantemente famigliari: non voglio neanche pensare a cosa mi succederebbe se dovessi mai fingermi una grande esperta di faccende domestiche: pur di non cucinare, passo il weekend tra pizza scongelata, pasta fredda e affettati. Non è un inizio molto promettente.8th day: most overrated book
La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Posso solo dire che la cosa di gran lunga migliore del libro è il titolo, e comunque è stato imposto dalla casa editrice. Penso che valga più di mille recensioni (per quanto mi riguarda, tutte terribilmente negative).Solo un'ultima cosa: è mai possibile che ogni singolo personaggio sia stato traumatizzato da chissà quali sventure in gioventù? Non penso si sia mai vista una tale concentrazione di iella dai tempi dello iettatore pirandelliano. E comunque Rosario Chiarchiaro era un gran bel personaggio.
9th day: a book you thought you wouldn't like but ended up loving
Hunger Games, Suzanne Collins
Ho sempre pensato che la distopia non facesse per me; neppure il fantasy se è per quello. Eppure, mi sono innamorata di Hunger Games (per quanto sapessi già dalla prima pagina come la storia sarebbe andata a finire, con tanto di dettagli e descrizioni accurate delle scene più commoventi). La Collins forse non brillerà per originalità, ma tiene sempre comunque incollati alle pagine.Solo una piccolissima riflessione finale: è davvero scioccante rendersi conto che i ragazzini nell'arena muoiono davvero, anzi, vivono nel terrore di essere sgozzati e si uccidono brutalmente senza un vero motivo, senza neppure potersi rifugiare dietro all'ideologia alla base di una guerra. Dopo gli Hunger Games non ci sono i salotti pomeridiani della tv o le feste nei locali; non c'è niente. Ma lette le prime dieci pagine, quanti riescono a non pensare che, davanti ai colpi di cannone, un concorrente sia semplicemente "uscito dalla Casa"?
10th day: a book that remins you of home
Vocabolario della lingua greca, Franco Montanari
Purtroppo il greco non è ancora stato ammesso come seconda lingua straniera nel piano studi di ogni singola università (ovviamente a livello mondiale), ma un dizionario (e di greco antico, vorrei sottolineare), può sempre tornare utile (?). Più che altro, mi ricorda il mio liceo, che è stato senza ombra di dubbio uno dei migliori periodi che abbia mai trascorso a casa.
Dumbledore
Nessun commento:
Posta un commento