E qui è Mel, direttamente dal mare, quest’oggi 21 giugno,
primo giorno ufficiale dell’estate 2014.
E questa è il primo post musicale di undici, che vi terranno
compagnia ogni sabato fino al 30 agosto, per la serie “Onde Sonore”.
11 post di musica estiva che si svilupperanno su diversi temi (musica italiana,
straniera, da discoteca, romantica, dei Mondiali e altri…), 11 post di musica
che spero vi facciano ballare, emozionare, scoprire canzoni nuove o che almeno
riescano a strapparvi un sorriso.
Senza ulteriori indugi, oggi passo in rassegna alcune
canzoni italiane irrinunciabili e
famosissime che, non c’è altro modo di definirle, fanno estate. Buona
lettura e, soprattutto, buon ascolto!
“Quest’estate ce ne andremo al mare per le vacanze”, così
cantava Giuni Russo, nel 1982 . “Un’estate al mare”, scritta da Franco Battiato,
è più che famosa, non ci si stanca mai di ascoltarla sotto gli ombrelloni-oni
prima di andare a fare un bel bagno al largoooo. Cosa penso sempre quando
ascolto questa canzone? Che vorrei avere anch’io un harmonizer.
Se invece non siete ancora in spiaggia, ma siete in viaggio
verso il mare (anche solo mentalmente) allora potete ingannare il tempo con due
canzoni che oserei a dire calzanti: “Vamos a la Playa” di Righeira,
direttamente dall’anno 1983, e “Sandra
portami al mare” di 360 Gradi (1999).
Vamos a la playa
Sandra portami al mare
Che poi, non so voi, ma quando ascolto la prima sono portata
a cantare anche il sottofondo musicale “Vamos a la playa,
turuturuturu-tu-tu-tu, all’ombra del sombrero” e mi mette sempre allegria. È
liberatoria e incalzante, con strofe ritmate che si aprono in un ritornello
trascinante. E un altro dei suoi grandi vantaggi è che la si può pure ballare.
Intramontabile. Punto.
“Sandra cielo e calore portami al mare al tuo ritorno, aaaaaaahia lalalala” è
uno dei ritornelli che vi entrerà in testa e non vi uscirà più: simpatica,
solare, la prima immagine a cui la collego è una bella spiaggia tropicale. E
vedo anche me proiettata lì: collana di fiori al collo, gonnellina, ombrellone
colorato, pronta a sorseggiare i drink dalle noci di cocco, tutte in fila per tre,
per tre, per tre (sì, intendo veri drink: le noci di cocco servono solo come
particolari bicchieri per far figura nell’ambiente). Anche a voi suscita
immagini simili?
Comunque, sappiate che dopo averla sentita le penserete automaticamente tutte le volte che vedrete un fornellino.
Frase preferita? “Lascia i brutti pensieri di oggi e di ieri che adesso ho fame”: ottima filosofia estiva, credo che ne farò un poster e l’appenderò da qualche parte in camera.
Comunque, sappiate che dopo averla sentita le penserete automaticamente tutte le volte che vedrete un fornellino.
Frase preferita? “Lascia i brutti pensieri di oggi e di ieri che adesso ho fame”: ottima filosofia estiva, credo che ne farò un poster e l’appenderò da qualche parte in camera.
Un’altra canzone, sempre del 1983, molto rilassante, che vi
fa abbandonare la città e che vi conduce dritti dritti su spiagge bianche
lasciandovi alle spalle tutto lo stress accumulato (e che ci riporta al tema
dei drink) è la mitica Tropicana, del Gruppo Italiano, e una delle mie
preferite per l’estate:
Chi non vorrebbe un’abbronzatura atomica, come cantano loro?
Io sì, ma la mia melanina non ne vuol proprio sapere di collaborare, così a
inizio estate sono bianca come un pollo, spero di tornare a casa nera come una
pantera (o più realisticamente con un briciolo di doratura) e mi ritrovo...
rossa come un gambero? No, nemmeno quello. Bianca sono e bianca resto, ahimè,
senza via d’uscita.
Tralasciando i miei cattivi rapporti con le creme solari anche troppo efficaci, l’abbronzatura è uno dei temi più gettonati nelle canzoni, ma ce n’è una che, su questo fronte, le batte tutte:“Abbronzatissima” (Edoardo Vianello, 1963). Con un ritmo definito, semplice, allegro, scandito dalle voci corali in sottofondo, una delle canzoni estive più amate di sempre.
Tralasciando i miei cattivi rapporti con le creme solari anche troppo efficaci, l’abbronzatura è uno dei temi più gettonati nelle canzoni, ma ce n’è una che, su questo fronte, le batte tutte:“Abbronzatissima” (Edoardo Vianello, 1963). Con un ritmo definito, semplice, allegro, scandito dalle voci corali in sottofondo, una delle canzoni estive più amate di sempre.
Talmente immortale che anche a distanza di anni Brusco
decide di metterci lo zampino (2002) e ne fa una sua versione dal titolo “Sotto i raggi del sole” e il
lavoro che ne viene fuori… beh, a me piace. Irriverente ma carina e dal taglio
decisamente più attuale (io mi rivedo in entrambi: in lui che cerca
disperatamente una bibita e in lei che appena arriva in spiaggia è già sotto il
sole):
[Angolo tamarro: ebbene, visto che con Brusco ormai siamo
già andati un po’ sul tamarro, ne approfitto per segnalarvi “Ostia Beach”. Il
video vi porterà a Ostia, il testo vi strapperà una risata e quando ascolterete
“Mr. Saxobeat” non sarà più la stessa cosa. Io vi ho avvertiti.]
E l’estate porta con sé tanti amori estivi. Alcuni nuovi e alcuni ritrovati, soprattutto se si va alla stessa spiaggia, stesso mare, sempre per vedere gli ombrelloni da lontano. "Stessa spiaggia, stesso mare" è di Piero Focaccia e siamo di nuovo nell'estate del 1963, un periodo che si sta rivelando una fucina inesauribile di canzoni. La canzone è brillante e decisamente orecchiabile.
Sperate solamente di non ritrovarvi nella stessa situazione di Riccardo del Turco che in “Luglio” (1968) non vede tornare la sua bella. Un po’ amara, all’inizio, ma sempre leggera e quasi spensierata, trova nel finale il suo happy ending (in fondo è estate, non c’è posto per la depressione) perché lei, seppur in ritardo, torna.
Io la trovo anche empatica: “vieni, da me c’è tanto sole ma ho tanto freddo al
cuore se tu non sei con me.” Vi è mai capitato di sentirvi così? Ecco, trovo
che sia un’immagine delicata ed emozionante per descrivere contemporaneamente
un sentimento, una richiesta e una speranza, offrendo il proprio amore; inoltre
l’accompagnamento musicale calza a pennello.
E come non citare Gino Paoli con la sua “Sapore di sale”
(1963)? Vellutata come una carezza, avvolgente, passionale e dolcissima. E
tenera, sembra quasi cullarti. Bellissima la voce di Gino Paoli, eccezionale
l’interpretazione e ottimo l’arrangiamento. Un capolavoro estivo.
“Io sono un pesce sott’acqua e vorrei essere un DJ”. Credo
che questa sia una delle frasi che mi rappresenta meglio, quindi concludo
questo post con la canzone da cui è estratta: direttamente dall’estate 1999,
“Troppo bella” di Davide de Marinis. Un classico non impegnativo e divertente
che, tra le altre cose, va direttamente al sodo della questione tra due
innamorati in mezzo al mare, senza giri di parole e lasciando perdere gli
ombrelloni:
Tra l'altro questa canzone fa anche porre delle domande: "fotografarti nuda su una bicicletta"??? Ma perché?? xD
E voi avete una canzone italiana del cuore famosa che fa
decisamente estate?
Buona estate a tutti, ragazzi!!
Che vi porti tanto sole, cuore e amore, a luglio quanto ad
agosto e che tenga le meduse e le zanzare lontane da voi!
Ci sentiamo il prossimo sabato con le hit estive straniere
passate ma non dimenticate (né da me, né dalle generazioni che le hanno
ballate).
Un bacione!
Mel
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