Buonasera gente!
Oggi voglio parlarvi di mondiali di calcio.
Qualcuno li
segue come un fan sfegatato, qualcuno li segue perché lo sente quasi come un
dovere nei confronti dell’Italia, qualcun altro perché, beh, in fondo li danno
in tv e non c’è nient’altro da vedere e infine ci sono anche coloro che ne
hanno fin sopra i capelli e che non guardano nemmeno mezza partita. Però. C’è
un però. In qualsiasi categoria voi vi collochiate, è innegabile il fatto che
siano un’occasione di musica. In alcuni casi, di buona musica.
Ecco dunque che vado a proporvi brevemente qualche canzone
che ha accompagnato nel tempo il susseguirsi dei mondiali.
Iniziamo dalla fine, dai mondiali più recenti, da questi
Mondiali 2014.
Ok, ammetto di essere rimasta senza parole dalla performance della Germania di qualche sera fa contro il Brasile: questi tedeschi inarrestabili mi hanno conquistata e quindi la prima canzone che vi propongo è proprio in lingua tedesca e in puro stile… tedesco - da ascoltare e cantare bevendo birra in grandi boccali. Se ne avete modo e occasione, magari fatelo in Baviera, che merita davvero. Ecco “Fussball ist unser Leben” di Werner Drexer y Jack, dai Mondiali del 1974 (tra parentesi, quell'edizione fu vinta proprio dalla Germania Ovest).
Ok, ammetto di essere rimasta senza parole dalla performance della Germania di qualche sera fa contro il Brasile: questi tedeschi inarrestabili mi hanno conquistata e quindi la prima canzone che vi propongo è proprio in lingua tedesca e in puro stile… tedesco - da ascoltare e cantare bevendo birra in grandi boccali. Se ne avete modo e occasione, magari fatelo in Baviera, che merita davvero. Ecco “Fussball ist unser Leben” di Werner Drexer y Jack, dai Mondiali del 1974 (tra parentesi, quell'edizione fu vinta proprio dalla Germania Ovest).
Sempre a proposito di questo mondiale 2014, oltre alle
squadre si contrappongono due diverse canzoni. Sono sicura che le sappiate a
memoria, perché, manco a dirlo, sono trasmesse proprio ovunque: c’è quella ufficiale, di Pitbull e Jennifer Jenny from
the Bronx Lopez, “We are one (ole ola)”, che pare abbia deluso un bel po’
di persone, e quella di Shakira ft. Carlinhos Brown, “La la la”, dal testo
evidentemente complesso.
Ora, la prima è in pieno stile Pitbull, con la melodia
orecchiabile alternata al suo rap e con le solite belle ragazze (e una
splendente Jennifer), mentre la seconda mi sorprende piacevolmente per i suoi
suoni disco-tribali, nel senso che inzialmente parte più esotica per poi
ricorrere a suoni più elettronici.
Sempre parlando di Shakira… come non citare “Waka Waka”? Lo so, è banale, ma è molto carina, è stata un super tormentone a suo tempo e nei villaggi la utilizzano
ancora oggi e quindi ecco che la metto anche in questo post, direttamente dal
2010.
Ma c’era anche un’altra canzone nel 2010, che adoro con
tutto il cuore perché mi trasmette un sacco di sensazioni, da senso di libertà
al patriottismo a energia e voglia di sollevare le montagne pur di
raggiungere un obbiettivo (in senso metaforico, ovvio). E’ semplice semplice ma
mi gasa tantissimo, già dal primo coro iniziale. Non a caso Coca-Cola l’aveva
scelta come inno promozionale e in una delle tante versioni fatte hanno partecipato anche
will.i.am e David Guetta. Disco di platino in Spagna e in Svizzera, la canzone
è “Waving Flag” di K’naan.
Anche il mondiale precedente, nel 2006, vede fronteggiarsi
due canzoni.
Da una parte c’è quella ufficiale, di Il Divo con Toni Braxton, più lenta, più dolce, un po’ "spagnoleggiante" e anche un po’ sensuale, che si apre trionfante sul finale: “The time of our life”; dall'altra parte c’è quella che tutti ricordano, quella un po’ ossessiva e un po’ magnetica, decisamente più bad girl e rockettara di quella ufficiale e anche quella che non si intitola “popopopopopopoooo”: è “Seven Nation Army” dei The White Stripes.
Da una parte c’è quella ufficiale, di Il Divo con Toni Braxton, più lenta, più dolce, un po’ "spagnoleggiante" e anche un po’ sensuale, che si apre trionfante sul finale: “The time of our life”; dall'altra parte c’è quella che tutti ricordano, quella un po’ ossessiva e un po’ magnetica, decisamente più bad girl e rockettara di quella ufficiale e anche quella che non si intitola “popopopopopopoooo”: è “Seven Nation Army” dei The White Stripes.
Ma facendo un enorme balzo temporale fino al 1962 scopriamo
che il rock non è così nuovo ai mondiali di calcio.
Infatti in quell'anno la canzone ufficiale è stata un pezzo di rock’n’roll allegro e coinvolgente, un po’ Elvis e un po’ Chuck Berry, e trovo che sia una vera chicca. I suoi creatori compongono la band di matrice rock e jazz cilena dei Los Ramblers e la canzone è “El Rock del Mundial”.
Infatti in quell'anno la canzone ufficiale è stata un pezzo di rock’n’roll allegro e coinvolgente, un po’ Elvis e un po’ Chuck Berry, e trovo che sia una vera chicca. I suoi creatori compongono la band di matrice rock e jazz cilena dei Los Ramblers e la canzone è “El Rock del Mundial”.
Il mondiale successivo, quello del 1966, fu vinto
dall'Inghilterra e, nemmeno a farlo apposta, la canzone dei Mondiali fu
affidata a Lonnie Donegan, una delle colonne portanti della musica inglese. La
canzone parla di Willie, forte come un leone e che non si arrende mai,
conosciuto e amato da tutti. La prima volta che ho sentito questa canzone sulla
mia faccia si è dipinto un enorme sorriso, è talmente solare che non può non
trasmettere buon umore e conduce automaticamente l’ascoltatore a canticchiarla.
Poi mi sono preoccupata perché mi sono detta “Ommioddio, ma che genere è?
Rock’n’roll, jazz... ma perché ci sento anche un po’ di country?? Oh, mamma, io
ci sento un po’ tutte le influenze!”. E in effetti credo che la varietà dei
suoni proposti sia dovuta proprio al background di Donegan, che si occupava di tutti questi generi e inoltre anche di folk e skiffle. A pensarci bene una canzone così starebbe anche in un bel musical. Godetevela: “World
Cup Willie”.
Ma anche la nostra Italia ha prodotto diverse canzoni da
“mondiale”. Era il mondiale del 1978 (vinto dall’Argentina) quando Ennio
Morricone presentò la sua “Marcha del
Mundial” che assomiglia proprio ad un inno, o se vogliamo, a un “tema” del
mondiale. Musica molto suggestiva, importante ma leggera, ben studiata. Poco da
dire, è una delle migliori dei mondiali, se non la migliore.
Non posso non citare il mondiale Italia ’90 (vinto dalla
Germania, comunque), che vide l’estro e la chitarra di Edoardo Bennato
affiancati alla voce graffiante e la grinta di Gianna Nannini. Il risultato fu
una canzone, “Un’estate italiana”,
molto sentita e amata in tutto il mondo, il quale ancora oggi se la ricorda. In
effetti, più che le notti, ad essere magici sono proprio loro, con questa canzone bellissima da un punto di vista sia vocale sia musicale.
Nel 1994, infine, tocca ad Elio e le Storie Tese con “Nessuno allo stadio”. Non provo nemmeno
a cercare un modo di descriverla o di definirla. Il genere “Elio e le Storie
Tese” è un genere a parte: geniale, ironico, divertente. Anche se, ovviamente,
non era la canzone ufficiale, va ascoltata necessariamente.
Per chi fosse interessato, la canzone ufficiale di
quei mondiali (americani) fu la ben più sentimentale e "importante", quasi quasi con un che
di trascendente, “Gloryland” di Daryl Hall.
Bene gente, per oggi direi che questo è tutto!
Ci ritroveremo qui sabato prossimo con le canzoni estive più
ballate e nel frattempo vi auguro una buona settimana e una buona fine dei
mondiali!
Mel
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